Attività di Ricerca
Stelle, popolazioni stellari e mezzo interstellare
Lo studio delle stelle a Trieste si sviluppa con l’ammodernamento dell’osservatorio diretto dalla celebre Margherita Hack. Delle stelle l'OATs studia la composizione chimica, la variabilità nell’emissione di luce e la posizione entro la nostra Galassia e le vicine galassie. Gli astronomi dell'OATs studiano le caldissime atmosfere che avvolgono le stelle per determinare la quantità relativa dei vari elementi presenti alla loro superficie. Disegnano modelli teorici di stelle con varie caratteristiche, per esempio diversi valori della loro luminosità o della massa totale, e li confrontano con osservazioni ottenute da telescopi terrestri o spaziali per dedurne più dettagliate proprietà fisiche e chimiche. Si studiano le stelle più antiche della Galassia, le quali mostrano una grande scarsità di elementi chimici pesanti, poi quelle che ne sono invece molto ricche, per esempio di uranio poiché, grazie al suo decadimento, si può valutare l’età della Galassia. Si studiano inoltre anche numerose altre stelle con età e orbite ben conosciute per stabilire in quali zone dell’ambiente galattico si siano anticamente formate. Un altro campo di studio sono le esplosioni delle stelle novae (transienti). Tali esplosioni avvengono in modi diversi a seconda di come tali stelle si siano evolute, di come hanno interagito con altre stelle e con l’ambiente circostante e di come la loro storia giunge a conclusione. Studiando le stelle nelle fasi diverse della loro vita, comprendiamo non solo l'Universo in cui viviamo ma anche come si siano formati gli elementi chimici di cui noi stessi siamo fatti.
All'OATs si esaminano anche le condizioni climatiche e le caratteristiche atmosferiche potenzialmente adatte all'abitabilità degli esopianeti in orbita attorno a stelle vicine a noi. In particolare vengono studiati gli effetti della pressione e composizione chimica dell’atmosfera, del raggio, del periodo di rotazione e dell'inclinazione dell'asse del pianeta.
Immagine combinata nelle bande X, ottica e radio della materia eiettata da un transiente del tipo nova esploso nel 1901 (credit NASA).
Immagine in banda ottica (credit ESA/NASA) della prima kilonova associata ad un'onda gravitazionale. L'alone diffuso è la galassia NGC 4993 di cui la kilonova fa parte (credit ESA/NASA).