Le galassie all'interno degli ammassi orbitano intorno al comune centro di massa con orbite diverse per i diversi tipi di galassie. Uno studio recente ha mostrato che le galassie di tipo morfologico precoce (ellittiche ed S0) hanno orbite isotrope, ovvero né troppo circolari né troppo radiali, mentre le galassie di tipo spirale hanno orbite più radiali (Mamon et al. 2019).Uno studio effettuato da un team internazionale, in pubblicazione sulla prestigiosa rivista The Astrophysical Journal (Biviano et al. 2024) ha determinato le orbite di un tipo di galassia piuttosto raro, la galassia medusa. Questo nome si deve alle lunghe code di gas e stelle causati dalla pressione esercitata sul gas della galassia dal plasma caldo che permea l'ambiente dell'ammasso di galassie in cui orbita la galassia stessa, un fenomeno noto come "ram pressure stripping". Lo studio, diretto da Andrea Biviano, primo ricercatore dell'INAF di Trieste, ha preso in esame le distribuzioni spaziale e di velocità di 244 galassie sottoposte a ram pressure stripping in 62 ammassi di galassie. Queste galassie sono state identificate dal progetto GASP, diretto da Bianca Poggianti, direttrice dell'INAF di Padova. Risolvendo le equazioni dell'equilibrio dinamico, gli autori della ricerca hanno trovato che queste galassie hanno orbite ancora più radiali delle galassie spirali. Questo significa che la galassie medusa seguono la via più breve al centro dell'ammasso e quindi sperimentano una rapida variazione della pressione esercitata dal plasma caldo dell'ammasso, la cui densità varia al variare della distanza dal centro dell'ammasso. Studi teorici suggeriscono che questa rapida variazione di pressione sia essenziale per il manifestarsi della fenomenologia della morfologia di tipo medusa (Tonnesen 2019).

Un esempio di galassia medusa, JW100, ottenuta con lo strumento MUSE installato sul VLT dell'ESO in Cile. Il rosso mostra la luce prodotta dall'idrogeno gassoso ionizzato, mentre le regioni bianche mostrano dove si trovano le stelle all'interno della galassia. ESO/GASP collaboration: https://www.eso.org/public/italy/images/eso1725b.
DOI: 10.3847/1538-4357/ad2c09
