Misure ultra-precise del transito di Venere - Comunicato

venus-transit-340x289Un astrofisico triestino guida il team italiano che ha realizzato le importantissime osservazioni Soddisfazione all’INAF - Osservatorio Astronomico di Trieste per la pubblicazione avvenuta oggi in un articolo della rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society Letters dei risultati della campagna di osservazioni del transito di Venere davanti al Sole condotta durante il raro evento verificatosi il 6 giugno scorso. Grazie alla strumentazione dell’ESO (European Southern Observatory) il team, guidato da Paolo Molaro dell’osservatorio triestino, è riuscito a misurare con grande accuratezza un debole effetto di distorsione della luce solare, denominato Rossiter-McLaughlin, che si verifica durante il transito di Venere. L’effetto consiste in una distorsione temporanea nei profili delle righe dello spettro di luce proveniente dalla stella eclissata durante il transito. L’ampiezza di questa distorsione è di meno di un metro al secondo, ovvero appena 3 chilometri all’ora sulla velocità radiale del Sole. Non solo, ma la distorsione misurata è in accordo con i modelli teorici a livello di pochi centimetri al secondo, un risultato strabiliante mai raggiunto prima. A rendere la misura ancora più affascinante è il fatto che il transito di Venere è stato osservato puntando il telescopio verso la Luna e usandola come specchio riflettente, una soluzione tecnica imposta dalla difficoltà di eseguire osservazioni della luce integrata del Sole ad alta risoluzione. L’importanza di questa misura è soprattutto quella di aver aperto la strada ad osservazioni simili che in futuro verranno eseguite con i telescopi della prossima generazione, come E-ELT (European Extremely Large Telescope). L’effetto misurato da Paolo Molaro e il suo team fornirà un potente strumento nell’ambito della ricerca di pianeti in sistemi extrasolari. Grazie ad esso si potranno determinare importanti parametri orbitali di questi sistemi, in grado di migliorare le nostre conoscenze sulla storia della formazione. “Questa misurazione – dice Paolo Molaro– preannuncia i clamorosi risultati che tra alcuni anni potranno ottenere i telescopi della classe di 40 metri dotati di spettrografi ad altissima risoluzione, aprendo di fatto un nuovo orizzonte nello studio delle proprietà orbitali di altri pianeti simili alla Terra che si trovano attorno ad altre stelle nella nostra Galassia”.

Comunicato stampa e press-kit INAF

Comunicato stampa in inglese (PDF, RAS link)

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Contatti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Paolo Molaro, cell. 340 7220094